Vini premiati - Ultime notizie vino - Rassegna stampa - FORESTI SRL
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Una grande notizia ci ha da poco raggiunti: l'Orgiolo Marotti Campi, annata 2016, è il primo Lacrima di Morro d'Alba a ricevere il prestigioso premio dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Questo significa per l'azienda marchigiana capitanata da Lorenzo Marotti Campi un passo nella storia perché mai nessuno prima aveva ottenuto un traguardo così importante con questa piccola denominazione che negli anni ha visto investimenti sempre più costanti e nuovi interpreti pronti a scommetterci sopra. Ed è proprio in questo senso che è nata questa intuizione chiamata Orgiolo che riesce a coniugare complessità al tipico tratto aromatico del vitigno. E c'è da dire anche che per l'azienda anconetana non è la prima volta nel mondo dei Tre Bicchieri, anzi; questo nuovo obiettivo arriva dopo essere saliti alla ribalta nazionale con il Verdicchio Classico Riserva doc Salmariano, già pluripremiato dalla Guida del Gambero Rosso. Lacrima di Morro d'Alba Superiore Orgiolo: caratteristiche e note gustative di questo vino Il Lacrima di Morro d'Alba Superiore doc Orgiolo è un vino prodotto nel comune stesso di Morro, ad un'altitudine di poco inferiore ai 200 mt slm, in un terreno misto tendente all'argilloso. La vendemmia delle uve viene effettuata a mano attraverso l'ausilio di piccole cassette di legno verso la fine di settembre. La pressatura è soffice, la macerazione a contatto con le bucce dura circa due settimane e la fermentazione avviene in vasche di acciaio inox a una temperatura controllata di 18°. L'Orgiolo sosta un anno in piccole botti di rovere prima di completare l'affinamento in bottiglia per altri sei mesi. Di colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, ha caratteristici profumi di rosa, mora, pepe rosa e bacche di ginepro con un tocco di spezie orientali. Al palato è fruttato e speziato, con tannini morbidi e persistente e con un finale pulito. L'accompagnamento ideale di questo Lacrima di Morro d'Alba Superiore doc di Marotti Campi sono i primi piatti elaborati, il petto d’anatra al forno e all'aceto balsamico e...

Tre Bicchieri Vini d'Italia 2019 del Gambero Rosso per il Negroamaro Orfeo Paolo Leo, che si conferma il miglior Negroamaro della Puglia, anche per questa prestigiosa guida. Il riconoscimento rappresenta l'ennesima doppietta per l'azienda di San Donaci che si vede aggiudicare il premio dopo averlo ottenuto negli anni scorsi con il Primitivo di Manduria Passo del Cardinale nel 2017. Siamo nel Salento, in una zona accarezzata dalla brezza dell'Adriatico e dello Ionio, tra le provincie di Taranto e Brindisi. In questo vino dedicato a Orfeo, l’infelice musico innamorato di Euridice, c’è tutto l’amore per la terra salentina e per le uve negroamaro provenienti da vigne di oltre 50 anni allevate ad alberello. Negroamaro Orfeo Paolo Leo: caratteristiche e note gustative di questo vino Il nome Negroamaro deriverebbe dal termine dialettale “niuru maru” che identifica il sapore amarognolo del vino. Trattasi di una produzione continua e abbondante che predilige terreni argillosi e calcarei e temperature calde. E’ adoperato esclusivamente per la vinificazione, in purezza e in uvaggi con altri vitigni ed è la varietà più diffusa nelle province di Lecce e Brindisi. Nel caso del Negroamaro Orfeo Puglia igp le uve vengono raccolte alle prime ore dell'alba e vengono lasciate macerare prima della soffice pressatura per circa un paio di settimane con costanti rimontaggi. La fermentazione avviene a temperatura controllata a 25° C. L'affinamento viene eseguito prima per tre mesi in acciaio inox e poi per un anno in barriques di rovere francese e americano e infine 3 mesi in bottiglia. Il Negroamaro Orfeo svela riflessi color granato; il suo profumo è pieno, armonico, intenso e fruttato. Ha tannini complessi sul palato e un’acidità perfetta combinata a sapori di spezie e prugna. Trova la sua combinazione perfetta con i primi piatti elaborati, carni rosse, cacciagione e salumi. Si consiglia di ossigenare il vino prima di servirlo ad una temperatura ideale di 18°....

Il Primitivo 16 Polvanera è Tre Bicchieri per l'anno 2019, così è stato decretato dalla conosciutissima guida del Gambero Rosso. L'azienda Polvanera di Gioia del Colle non è nuova a questo prestigioso traguardo avendo infatti negli anni precedenti centrato l'obiettivo con il fratello maggiore Primitivo 17, un altro top player di grande stile. Una new entry che quindi non è che il prosieguo di un lavoro di grande qualità svolto da Filippo Cassano in primis e da tutti i suoi collaboratori, in una regione, in una zona, che grazie alla loro attività, si è vista accrescere sempre maggiormente la propria importanza nel panorama vitivinicolo italiano ma anche mondiale. Primitivo 16 Polvanera: caratteristiche e note gustative di questo vino Il Primitivo 16 Gioia del Colle doc di Polvanera è un vino intenso e ricco, vinificato in rosso e affinato in acciaio. I suoi profumi sono profondi e complessi di frutta nera, mirto e scorza di agrumi. Il suo gusto è potente, strutturato e vigoroso, con un equilibrio sorprendente. Questo vino proviene da una rigida selezioni dei grappoli dei vigneti più vocati, tutti di proprietà dell’azienda. Il Primitivo 16 nasce da un appezzamento di 8.000 viti per ettaro di vecchi alberelli. La Vigna San Benedetto ha un terreno rosso ferroso con uno strato di calcare sottostante, il tutto coltivato in biologico, regime su cui si basa l'intera produzione dell'azienda Polvanera. La raccolta manuale delle uve avviene in cassetta nella prima settimana di settembre. La macerazione di circa 4 settimane è seguita da una fermentazione In serbatoi di acciaio inox per altre 4 settimane ad una temperatura di 25°C. L'affinamento dura due anni in erbatoi di acciaio inox e un anno in bottiglia, prima della messa sul mercato. Questo vino può essere adatto per tutto il pasto; si abbina ad arrosti e ragù di carne, brasati, selvaggina e formaggi stagionati. ...

Come per l'anno scorso, come è stato per l'annata 2015, anche per il 2019 il Lagrein Taber della Cantina di Bolzano ha conquistato il prestigioso traguardo dei Tre Bicchieri Gambero Rosso con la sua riserva 2016. All'interno di un contesto  particolare ed altalenante quale quello dell'enologia altoatesina, questo Lagrein Riserva rappresenta un punto fermo anno dopo anno, sfoderando di continuo prestazioni di altissimo profilo così come l'azienda che lo produce, la Kellerei Bozen o Cantina di Bolzano per l'appunto. Lagrein Riserva Taber: caratteristiche e note gustative di questo vino Il Lagrein è uno dei vitigni rossi di punta dell’Alto Adige che viene coltivato dalla Cantina di Bolzano in vigneti con più di 80 anni che circondano la zona di Gries e di Bolzano, a 250 mt s.l.m. È una varietà autoctona da cui nasce un vino di gran carattere, molto distintivo e riconoscibile. Le grandi escursioni termiche tra giorno e notte, i terreni alluvionali, sabbiosi e sciolti, sono le basi che favoriscono la produzione del Lagrein Riserva Taber, un vino complesso dai colori intensi e dalla tipica freschezza. Per il Lagrein Riserva Taber vengono utilizzate soltanto uve attentamente selezionate che rappresentano la partenza per la lavorazione di questo vino che negli anni si è guadagnato fama e ammiratori sia a livello italiano che nel panorama internazionale. La vendemmia avviene all'incirca verso la fine di settembre, la sua fermentazione avviene in botti di legno, l'affinamento in barrique francesi per un anno intero. Il suo sapore è intenso e persistente, con elegante freschezza e tannini nobili e morbidi, una caratteristica che lo rende perfetto se accompagnato con carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati. Questo è inoltre un vino adatto per la conservazione negli anni.  ...

Ormai non è nemmeno più una conferma ma una consolidata realtà: il Vermentino Etichetta Nera Lunae è per il decimo anno consecutivo Tre Bicchieri Gambero Rosso. Anche per il 2019 il Vermentino in purezza della famiglia Bosoni sarà il portabandiera della Liguria vitivinicola nel mondo. Questo traguarda significa, oltre che grande costanza nel produrre vini di enorme qualità, essere d'esempio per tutte le altre realtà, perchè non è facile essere sempre i migliori e per così tanto tempo. Colli di Luni Vermentino doc Etichetta Nera: caratteristiche e note gustative di questo vino Siamo tra Castelnuovo di Magra e Ortonovo, nella doc dei Colli di Luni, in provincia di La Spezia. Il comune che oggi per l'appunto si chiama Luni si trova al confine tra la Liguria e la provincia di Massa Carrara, ai piedi delle Alpi Apuane, nella massima propaggine della Riviera di Levante. Nell'estremo oriente ligure, nella Val di Magra nasce il Vermentino Etichetta Nera Lunae, da una vigna con un'età media di produzione di 35 anni. La vendemmia delle uve viene svolta a metà settembre circa con l'ausilio delle casse di legno e viene seguita dalla macerazione sulle bucce di 48 ore (procedimento che non avviene per il fratello minore Vermentino Etichetta Grigia). La fermentazione e la vinificazione avvengono in vasche d'acciaio, il tutto a temperatura controllata sino alla primavera successiva, quando il Vermentino verrà imbottigliato e messo sul mercato. Trattasi di un vino di grande carattere e fascino, dal colore giallo paglierino intenso con riflessi magnificamente dorati. Il profumo è elegante con sentori di fiori di campo, erbe aromatiche, frutta matura e miele. Il suo sapore è armonico, sapido, appagante e persistente; tutte caratteristiche che ne fanno da 10 anni il miglior Vermentino Ligure....

Tempo di anticipazioni, tempo di conferme: è con estremo piacere che la Foresti vi annuncia che la Malvasia delle Lipari Passito Caravaglio ha ottenuto i Tre Bicchieri 2019. Sono appunto comparse ieri le prime indiscrezioni dei vini premiati dalla Guida Vini d'Italia 2019 del Gambero Rosso, la stessa che quest'anno ha deciso di aprire le proprie premiazioni dal sud Italia, per la precisione dalla Sicilia. Malvasia delle Lipari Passito Caravaglio: caratteristiche e note gustative di questo vino Siamo a Salina, un paesaggio vulcanico, circondato dai boschi, una natura selvaggia ma paradossalmente tanto elegante, la principessa incontrastata di questa terra è lei: la Malvasia delle Lipari Passito dell'azienda Caravaglio. Ma cosa ha convinto i severi assaggiatori della Guida Vini d'Italia del Gambero Rosso per riconfermare a pieni titoli i Tre Bicchieri a questo vino? Trattasi di uno scrigno prezioso, morbido e suadente, un esempio concreto che testimonia l'amore che Antonino Caravaglio nutre per la sua terra. Questo vino passito si presenta ambrato con riflessi dorati, luminoso e cristallino. Al naso ha profumi chiari e definiti di albicocca secca, datteri, fiori gialli di ginestra, fichi secchi, con lievi note vanigliate e leggeri sbuffi minerali e salini. Al palato esprime una grande energia sapida e un'elegante freschezza, rara per un vino dolce che invece non risulta essere stucchevole e che anzi dà slancio alla beva. Cenni storici della Malvasia delle Lipari Passito La Malvasia delle Lipari Passito è storia delle isole Eolie. Fu sin da subito impiegato come vino regale, non solo nei palazzi di corte del Regno di Sicilia ma in tutta Europa fino a inizio Novecento. Fillossera, emigrazione e guerre furono le cause della quasi scomparsa di questo vino. DOC dal 1973, prevede oggi anche un piccolo utilizzo di un'altra uva autoctona della tradizione, il Corinto (nel caso della Malvasia delle Lipari Passito di Caravaglio le percentuali sono 95% Malvasia di Lipari e 5% Corinto Nero)....